“Amo
le mappe perché con magnanimo e bonario humor
mi
dispiegano sul tavolo un mondo”
(Wisława
Szymborska)
Lo strumento principale di studio e di comprensione di un territorio è la mappa. L'albo illustrato può costituire un eccellente territorio per avviare la pratica di costruzione e lettura di mappe.
Nell'a.s.
2016/2017 con la mia classe a tempo pieno eravamo al terzo anno del
percorso educativo-didattico “Sei come sei” che, per quell'anno,
ruotava
attorno al libro di Luigi Dal Cin “ORLANDO
PAZZO NEL MAGICO PALAZZO”
(Fondazione Ferrara Arte -2016) e si suddivideva in tre parti:
ricerca/desiderio, esplorazione/illusione,
scoperta/libertà.
Quando ho deciso di sperimentare la
possibilità di mappare una storia, il tema in corso era quello della
ricerca/desiderio.
La scelta, molto immediata ed
istintiva devo ammettere, è ricaduta sull'albo illustrato
IL
MERAVIGLIOSO CICCIAPELLICCIA di Beatrice Alemagna (ed.
Topipittori – 2015).
Il tema centrale della storia,
infatti, è la ricerca di un regalo di compleanno per la mamma
che la piccola Edith avvia tra le strade della città, originata da
un malinteso linguistico per cui inizia a cercare un
“ciccia-pelliccia” che ha captato di nascosto dalle parole della
sorella, che non sa cosa sia.
Il percorso che la bambina racconta è
circolare. Edith cammina, modalità che ha fatto storia nella
conoscenza geografica del territorio.
Durante la ricerca, in realtà, è
mossa da un duplice desiderio: uno, consapevole, del voler
trovare un regalo per la mamma e l'altro, inconscio, di capire la
propria unicità e valore. La storia, infatti, inizia con un “io
non so fare niente di niente” e termina con un “ora sapevo
fare una cosa meglio di chiunque”.
Alla fine troverà entrambi: “Guarda
maestra, Edith e il cicciapelliccia sembrano la stessa cosa!”
Edith e il cicciapelliccia |
Il percorso fisico di Edith, che ci
insegna la valenza geografica di tempo assoluto e relativo, evidenzia
come le cose (gli oggetti che le vengono regalati dalle persone che
incontra, apparentemente inutili) prendono senso in un tempo e spazio
che appartengono al futuro.
Persino le parole cambiano e si
trasformano nel tempo che si sviluppa nello spazio: il nome
“ciccicciapelliccia” sarà l'evoluzione finale di “cicciapeloso”,
“cicciamolliccia”, ecc. Come, d'altronde accade ai toponomi
geografici.
Inoltre si scopre anche la dimensione
plurale del territorio, con tutti gli attori che lo abitano.
Il percorso ha coinvolto in modo
interdisciplinare italiano, storia, geografia ed arte.
Questo lavoro è stato occasione di
sperimentare anche una prima forma di timetable per gli alunni che
poi, con gli anni ho perfezionato.
Il percorso è stato questo:
MAPPARE
LE STORIE:
IL
MERAVIGLIOSO CICCIAPELLICIA
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In gruppo-classe: tempo 1.30h | Lettura dell’insegnane dell'albo illustrato “IL MERAVIGLIOSO CICCIAPELLICCIA” di Beatrice Allemagna (ed. Topipittori) e circle time sulle emozioni e pensieri suscitati dall'albo e sui significati presenti inerenti il tema della “ricerca/desiderio”. |
In gruppo-classe: tempo 1h | Costruzione di una mappa verbo-visuale schematica che sintetizza i fatti del racconto attraverso parole-chiave e disegni simbolo e che servirà per scrivere la sintesi e disegnare la mappa della storia |
mini mappa verbo-visuale condivisa dagli alunni della storia IL MERAVIGLIOSO CICCIAPELLICCIA |
In gruppo-classe: tempo 2 h |
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In piccolo gruppo: tempo 3 h | Utilizzando la mappa verbo-visuale schematica condivisa, verbalizzare la storia e produzione di una sintesi del racconto narrato, in prima o terza persona, da utilizzare nella mappa (vedi punto G) |
In gruppo-classe: tempo 30 minuti | Condivisione e correzione delle produzioni scritte di gruppo |
In piccolo gruppo: 3 h |
Produzione
di una MAPPA verbo-visuale dell'albo illustrato
IL
MERAVIGLIOSO CICCIAPPELLICCIA:
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In gruppo-classe: tempo 1 h | Presentazione da parte di ciascun gruppo della propria mappa e valutazione collettiva del prodotto |
Individuale: 1.30 h | Scrittura di una lettera a Beatrice Alemagna in cui potete raccontare il nostro lavoro a partire dal suo albo illustrato e farle alcune domande su di lei e il suo lavoro. |
In gruppo-classe: tempo 1.30 h | Condivisione delle lettere ed elezione democratica della mappa e della lettera da inviare a Beatrice Alemagna |
Mappare
una storia è un modo per conoscere e far conoscere altamente
inclusivo, specie per il particolare ruolo che ha nella mappa la
parola scritta, in genere elemento troppo spesso penalizzante per chi
ha bisogni speciali.
Imparare
a costruire mappe per raccontare storie attiva la memoria e
materializza la propria immagine mentale.
Creare
la mappa di una storia aiuta la comprensione e contribuisce a creare
connessione.
I
bambini si sono divertiti molto ed erano, soprattutto, altamente
motivati dal compito autentico di costruire qualcosa che sarebbe stato visto niente meno che da Beatrice Alemagna in persona. Inoltre, perché tutti sentivano di dare, e riuscire a dare, il
proprio contributo, di mettere in campo le proprie abilità e
competenze.
Ricevere
poi la risposta da Beatrice Alemagna in persona (in italiano!), è
stata una sorpresa inaspettata, per quanto sperata, un po' come
trovare il nostro “cicciapelliccia”.