Nel post precedente ho
mostrato le “mappe del tesoro” che i bambini mi hanno restituito (qui).
La mia restituzione a loro è avvenuta tramite un video che ho intitolato PUNTI DI VISTA e nel quale, per la prima volta, ora che l'avevano sperimentato, ho nominato il concetto di “mappa verbo visuale”, abbozzando una prima e semplicissima definizione avvalendomi di questa immagine.
Per ciascun bambino avevo
preparato uno schema esemplificativo della propria mappa che
evidenziava il punto di partenza (P) e di arrivo (A) e il tesoro con
un cerchio giallo. Sulla sinistra erano elencate le parole-chiave che
aveva utilizzato.
Parlavo mostrandoli e
spiegandoli, raccontando i particolari delle varie mappe, le cose che
mi avevano colpito, quello che magari non avevo capito (e di questo
qualcuno mi ha mandato risposta con un messaggio).
Ognuno di loro, si è
sentito interpellato, ascoltato, ha avvertito che il proprio lavoro
era stato considerato, approfondito, che era davvero importante.
Infine, ho dato una
lettura generale dei loro lavori, facendo notare che,
sostanzialmente, le mappe si potevano suddividere in quattro gruppi
dando dei nomi comprensibili ai bambini: mappe “cerchio” (10),
mappe “serpente dall'alto” (4), mappe “serpente dal basso”
(4) e mappe “chiocciola” (2).
Il giorno dopo ho
ricevuto i testi narrativi con i quali ciascun bambino
raccontava il proprio percorso.
Di
seguito mostro una mappa e i relativi schema di sintesi e testo
narrativo, esemplificativo per ogni gruppo di mappe:
mappe
“cerchio”
mappe
“serpente dall'alto”
mappe
“serpente dal basso”
Si
conclude qui questa prima esperienza per i miei bambini di prima di
utilizzo dello strumento principale di studio e di comprensione di un
territorio che è la mappa.
Il
territorio è quello del giardino, in un tempo scuola stra-ordinario
di “scuola a casa”.