“...Giacomo non poteva tacere. Anche
se non
apriva bocca, i suoi pensieri
parlavano per lui:
egli era trasparente e tutti leggevano
dietro la sua fronte”.
(Gianni Rodari in GIACOMO
DI CRISTALLO)
Fino ad ora Il percorso intitolato CASA LIBERAZIONE ha condotto i bambini nella duplice e parallela esplorazione del territorio casa-io nelle dimensioni fuori-esteriorità e dentro-interiorità.
La scorsa settimana la “trasparenza”
delle case ha permesso di vedere dentro, di imparare uno sguardo che
è arrivato sino alla dimensione dell'immaginazione, abilità
necessaria per la progettazione di qualsiasi territorio.
Il concetto di trasparenza mi ha
richiamato alla mente il racconto di Rodari GIACOMO DI CRISTALLO, a
cui avevo fatto riferimento nel video della storia del buongiorno,
proprio il 25 aprile scorso in occasione del 75° anniversario della
Liberazione.
E poi, come spesso accade, “quando
l'allievo è pronto, arriva il maestro”: le cartolibrerie sono
state aperte e nella vetrina di quella piccola che c'è nel paese in
cui abito, tra i pochissimi libri, vedo in bella mostra, come se mi
stesse aspettando LA BAMBINA DI VETRO
di Beatrice Alemagna. Che incontro!
In una nota iniziale all'albo,
l'autrice scrive che la storia le è stata ispirata da quella di
Rodari, “Si potrebbe dire
che Gisèle
(...)
sia la sorellina francese di Giacomo.
A differenza del suo gemello italiano, Gisèle non viene messa in
prigione, ma solo esclusa e costretta a cercare un luogo da poter
chiamare 'casa'”.Il
nome della bambina, Gisèle, viene svelato da Beatrice Alemagna solo
nell'ultima pagina quando, dopo essere andata via di casa, tornerà
con coraggio e fiducia in se stessa, avendo compreso che la sua
trasparenza è il suo essere. Il nome, l'identità, quindi, sembra
coincidere con l'aver trovato finalmente una casa.
L'albo
è stato la prima lettura del buongiorno della settimana.
Poi
ho chiesto ai bambini di immaginare
di essere trasparenti
come
Gisèle: quali pensieri si vedrebbero?
Ciascuno
ha
ritagliato la sagoma della propria testa su un foglio piegato a metà
e dentro ha tracciato una griglia, sull'esempio di una pagina
dell'albo, in cui disegnare i propri pensieri. Poi ha scritto un breve
testo secondo questo modello dato.
In
questo post sul blog della casa editrice Topipittori, Beatrice Alemagna scrive: “La
bambina di vetro ero
io, quando soffrivo disperatamente di non poter dire tutto quello che
pensavo”, sentimento
che chiunque credo abbia vissuto da bambino. Cosa sarebbe successo se
mi fosse stato permesso dirlo? E questa è stata la seconda attività
che mi ha offerto il secondo albo illustrato della settimana,
E
SULLE CASE IL CIELO
di
Giusi Quarenghi, Topipittori, 2017.
Ho
scelto di leggere “Vado via” e poi di domandare ai bambini di
scrivere il loro “vado via”, il posto della libertà individuale
totale.
E
questi alcuni lavori esemplificativi:
Il
“vado via” liberatorio che tutti sperimentiamo, talvolta nella
vita può prendere anche una connotazione più cupa, che può
arrivare alla depressione.
Il
terzo albo letto come storia del buongiorno è stato VIRGINIA
WOLF LA BAMBINA CON IL LUPO DENTRO
di Kyo MacLear, Isabelle Arsenaut, Rizzoli, 2017.
La
storia immagina Virginia e Vanessa Woolf bambine già alle prese con
la depressione di Virginia
che si sveglia male, non parla e fa strani versi: non c'è per
nessuno, vuole solo stare in camera sua, niente le interessa e
nessuno la fa stare meglio. Urla con una specie di ululato da lupo
(il gioco di togliere al cognome una “o” e rimane “wolf”,
lupo).
Vanessa
allora chiede alla sorella cosa vuole: “...un
posto perfetto....Bloomsberry”
le risponde e lei fa quello che sa fare: prende i pennelli, dipinge
tutta la stanza di fiori, trasformando la stanza della sorella in un
giardino bellissimo con tanto di scala e altalena "perché
quando si è spinti verso il basso si deve pensare alto".
“Una
stanza tutta per se” insomma, il titolo del libro di Virginia Woolf
in cui rivendicherà l'importanza di uno spazio tutto per se per
creare, per essere. La questione di uno spazio tutto per se, specie
in questo periodo di lockdown, è molto sentito. In generale,
comunque, lo spazio intimo è sempre, a tutte le età, una necessità
profonda.
Svelo
ai bambini che le due sorelle sono realmente esistite e dalla
biografia Vanessa
e Virginia
di Jane
Dunn, Bompiani, (occasione
per dire che cos'è una biografia), mostro loro le foto delle due
artiste da bambine, racconto in modo semplice che cos'era il
Bloomsberry Group e faccio vedere alcuni scatti dal libro fotografico
sulle case di campagna di Virginia, Vanessa e di altri loro amici.
Ho
richiesto di immaginare il proprio BLOOMSBERRY,
il “posto perfetto”, disegnandolo sulla doppia
facciata e poi di descriverlo utilizzando il medesimo modello usato
per scrivere i pensieri da “bambina/o di vetro”.
Questa
settimana di lavoro, e i due albi illustrati che le hanno dato
sostanza, mi hanno portato doni inaspettati.
La
rete delle relazione con i genitori si è ulteriormente rafforzata.
Loro sono lì con i bambini ad ascoltare le storie, a sostenerli
nella comprensione della consegna e, soprattutto, a ragionare con
loro attorno ai tanti temi che escono come da un cappello magico.
Qualche
mamma -dico mamme perché sono prevalentemente loro che seguono i
bambini- ha voluto scrivere e mandarmi il suo Bloomsberry.
Altre
hanno voluto condividere le corde intime che queste due storie di
bambine-donne fragili hanno smosso.
Qualcuno
ha paragonato le letture del buongiorno al caffè che da la carica al
risveglio e porta un sorriso nella giornata.
L'ultimo
dono, inaspettato, mi è arrivato da una carissima amica, un'artista
sensibile, una donna dolce che sa ascoltare, che ha il dono della
“lentezza”. Lei segue con tanta attenzione il mio lavoro. La
nostra amicizia è un susseguirsi di coincidenze magiche, l'ultima il
fatto che lei abbia lavorato a Lubiana ad uno spettacolo per attori
e ombre proprio tratto dall'albo "Virginia Wolf" dal titolo VIRGINIA VOLK.
Agnese Meroni ha voluto donarmi il suo Bloomsberry, un'esplosione
creativa che mi traghetta alla prossima settimana in cui termineremo
questo percorso fuori e dentro la casa, fuori e dentro se stessi.