mercoledì 18 marzo 2020

UN GRANDE GIORNO DI NIENTE (1^ parte)


L'appuntamento quotidiano con il video LA STORIA DEL BUONGIORNO è continuato.
Ogni giorno ci ritroviamo nella nostra agorà virtuale, io leggo, loro ascoltano da casa.
Ma la cosa, inaspettatamente, ha preso vita, nel senso che si è innescato un circolo virtuoso di lancio-ascolto-rimando tra noi.

Senza la condivisione dei genitori che hanno colto il messaggio che ho scritto loro prima di avviare il lavoro che vado qui a raccontare, non sarebbe possibile. E anche questo è un altro dono di questa cosa nuova: forse mai come ora i genitori sono partecipi del lavoro scolastico, ma non in senso esecutivo, ma nel senso di una vera condivisione del senso nel fare, nello sperimentare e nel riflettere sugli stessi temi su cui stanno lavorando i bambini.
Ho spiegato loro, infatti, che vorrei tentare di fare un lavoro il più simile possibile a quello che facciamo a scuola, un lavoro quindi che non è un semplice completare pagine, fare esercizi, ma un percorso educativo-didattico a partire da una storia, che ci permetta di un comunicare con noi stessi e con gli altri, di continuare a costruire il gruppo classe e a sviluppare.
E tutto questo, infine, per tentare di non abbandonare il percorso educativo-didattico “Alberi che camminano” che il 25 febbraio ha visto l'avvio della seconda fase:

    L’ALBERO
L'albero aveva paura che il piccolo seme partisse e si perdesse chissadove”
Ascoltare l’altro
  • accogliere ciascuno nella sua diversità
  • comprendere ed accettare i diversi punti di vista
  • valorizzare le differenze
  • imparare a collaborare

I video, le foto, i messaggi che i bambini postano sul gruppo washapp-classe dei genitori, mi ha ricordato un albo che trovo straordinario: UN GRANDE GIORNO DI NIENTE di Beatrice Alemagna, ed. Topipittori, 2016.



Parla di noia. Non solo.

Parla, come ha spiegato l'autrice stessa in un articolo, del “tempo vuoto”, quello che sta vivendo ora buona parte di noi, adulti e bambini. 
Ma annoiarsi”, prosegue l'autrice, “significa avere la possibilità di sognare e che sognare è un atto necessario alla costruzione di noi stessi. (…) è un tempo privilegiato per osservare, riflettere, immaginare, creare. Il tempo vuoto, senza obblighi né faccende da sbrigare o attività prestabilite, è quello spazio elastico che permette al bambino -ma anche a noi adulti- di trovare se stesso. (…) Penso che la noia debba essere un diritto per tutti, il momento in cui imparare a realizzare che la noia è libertà”.
I temi che affronta questo albo sono davvero infiniti, un tesoro che si dischiude sotto le nostre mani, come capita al protagonista nel punto centrale della storia.

Poi la terra cominciò a brillare come se dentro ci fosse un tesoro

L'albo è uno SPECCHIO, oltre ad uno SPAZIO che il protagonista percorre, e noi con lui.

Lunedì, quindi, ho letto questo albo ed ho spedito loro il file del testo integrale diviso per capoversi corrispondenti alle pagine dell'albo: ciascuno doveva copiare sul quaderno la parte preferita, motivando la sua scelta.













 
Stamattina la lettura del buongiorno è stata quella delle loro frasi. Mentre leggevo, mostravo loro la pagina dell'albo a cui si riferivano le loro parole. Qualche volta la pagina era la stessa per più bambini.
Ho contrassegnato ciascuna pagina con un post-it che riportavano il nome del/i bambino/i e una parola-chiave che a mio avviso sintetizzava il senso delle loro affermazioni. Questo passaggio, se fossimo stati a scuola, lo avremmo fatto insieme.



Come nella favola di Hansel e Gretel, seguo le bricioline nel bosco, che ci porteranno “chissadove”....