L'appuntamento
quotidiano con il video LA STORIA DEL BUONGIORNO è continuato.
Ogni
giorno ci ritroviamo nella nostra agorà virtuale, io leggo, loro
ascoltano da casa.
Ma
la cosa, inaspettatamente, ha preso vita, nel senso che si è
innescato un circolo virtuoso di lancio-ascolto-rimando tra noi.
Senza
la condivisione dei genitori che hanno colto il messaggio che ho
scritto loro prima di avviare il lavoro che vado qui a raccontare,
non sarebbe possibile. E anche questo è un altro dono di questa cosa
nuova: forse mai come ora i genitori sono partecipi del lavoro
scolastico, ma non in senso esecutivo, ma nel senso di una vera
condivisione del senso nel fare, nello sperimentare e nel riflettere
sugli stessi temi su cui stanno lavorando i bambini.
Ho
spiegato loro, infatti, che vorrei tentare di fare un lavoro il più
simile possibile a quello che facciamo a scuola, un lavoro quindi che
non è un semplice completare pagine, fare esercizi, ma un percorso
educativo-didattico a partire da una storia, che ci permetta di un
comunicare con noi stessi e con gli altri, di continuare a costruire
il gruppo classe e a sviluppare.
E
tutto questo, infine, per tentare di non abbandonare il percorso
educativo-didattico “Alberi che camminano” che il 25 febbraio ha
visto l'avvio della seconda fase:
L’ALBERO
“L'albero
aveva paura che il piccolo seme partisse e si perdesse chissadove”
|
Ascoltare
l’altro
|
I
video, le foto, i messaggi che i bambini postano sul gruppo
washapp-classe dei genitori, mi ha ricordato un albo che trovo
straordinario: UN GRANDE GIORNO DI NIENTE
di Beatrice Alemagna, ed. Topipittori, 2016.
Parla
di noia. Non solo.
Parla,
come ha spiegato l'autrice stessa in un articolo, del “tempo
vuoto”, quello che sta vivendo ora buona parte di noi,
adulti e bambini.
“Ma
annoiarsi”, prosegue
l'autrice, “significa
avere la possibilità di sognare e che sognare è un atto necessario
alla costruzione di noi stessi. (…) è un tempo privilegiato per
osservare, riflettere, immaginare, creare. Il tempo vuoto, senza
obblighi né faccende da sbrigare o attività prestabilite, è quello
spazio elastico che permette al bambino -ma
anche a noi adulti- di
trovare se stesso. (…) Penso che la noia debba essere un diritto
per tutti, il momento in cui imparare a realizzare che la noia è
libertà”.
I
temi che affronta questo albo sono davvero infiniti, un tesoro che si
dischiude sotto le nostre mani, come capita al protagonista nel punto
centrale della storia.
Poi la terra cominciò a brillare come se dentro ci fosse un tesoro |
L'albo è uno SPECCHIO, oltre ad uno SPAZIO che il protagonista percorre, e noi con lui.
Lunedì,
quindi, ho letto questo albo ed ho spedito loro il file del testo
integrale diviso per capoversi corrispondenti alle pagine dell'albo:
ciascuno doveva copiare sul quaderno la parte preferita, motivando la
sua scelta.
Stamattina la lettura del buongiorno è stata quella delle loro frasi. Mentre leggevo, mostravo loro la pagina dell'albo a cui si
riferivano le loro parole. Qualche volta la pagina era la stessa per più bambini.
Ho
contrassegnato ciascuna pagina con un post-it che riportavano il
nome del/i bambino/i e una parola-chiave che a mio avviso
sintetizzava il senso delle loro affermazioni. Questo passaggio, se
fossimo stati a scuola, lo avremmo fatto insieme.
Come
nella favola di Hansel e Gretel, seguo le bricioline nel bosco, che
ci porteranno “chissadove”....